27 giugno 2006

Ma era bella bella davvero, in via Dei Matti numero 0

Ricevo un messaggio nella mia casella di posta che dice: tutto corrisponde alle sue richieste, (numero di telefono), mi chiami.
Scrivo mail per avere informazioni sulla casa: dove sta, com'è composta, chi la abita. Poi chiamo: il numero non esiste.
Mumble mumble....
Il giorno seguenta arriva la risposta: ha ragione, le ho scritto il numero sbagliato (numero nuovo); la casa è centrale, si affaccia su p.zza (??), costa esattamente la cifra che vuole spendere lei, la stanza è grande con letto matrimoniale, la casa è dotata di tutti i coNfort. Mi chiami per vederla, ne sarà soddisfatta.
Sì, ma dov'è sta casa??? Dov'è???? Centrale su piazza...che piazza? Chi ci abita?
Terza mail: ci abito io, una persona adulta che lavora tutto il giorno (ma dai?). Mi chiami per vederci e chiarirci le reciproche necessità.

Eccheppalle...io non ti chiamo se non so dov'è la casa, NON TI CHIAMO!
Perchè mi dai del Lei (sempre rigorosamente con la lettera maiuscola) se dobbiamo vivere assieme?
Perchè non ripeti scritto da te il prezzo che vuoi (specificando le spese)?
Perchè non mi dici quante stanze ha la tua casa piena di tutti i coNfort?

Forse non sei Anna, ma un malavitoso.
Forse la tua casa ben arredata è un monolocale.
Forse hai 50 anni e sei una donna frustrata.

O forse semplicemente hai il contratto telefonico che ti ricarica ogni volta che ricevi una chiamata...

23 giugno 2006

La casa comune

C.so Vittorio angolo v. Madama, pieno centro, sopra il Lucky Nugget Saloon.
Già salire è stata un'impresa, perchè il citofono del portoncino interno era scassato.
Mi accoglie un ragazzo di circa 20 anni: "Scusa il casino, ma c'è gente che sta andando via e poi ieri abbiamo fatto una festa". Ieri era giovedì.
La stanza ha il vetro della porta rotto a metà, odore di chiuso. Lì dentro si sarà dormito fino alle 11 qesta mattina. Certo la cosa più meravigliosa è che la suddetta stanza è separata da un'altra stanza, doppia, non da un muro, bensì da una tenda rossa.
Inno alla privacy elevati imperioso!
Le pareti della casa sono disegnate, probabilmente ogni inquilino ed amico ha lasciato un segno del proprio passaggio.
La casa è sporca, sì, ma pure spoglia: non solo mobili essenziali, ma quasi inesistenti. E quelli esistenti sono inutili.
Salotto senza poltrone, divani o sedie. A ben pensarci in tutta la casa non ho visto sedie. Solo tavoli enormi: uno nella stanza, uno in cucina, uno in salotto.
Amico, fratello, non credo che ti farò sapere...

Letargia estiva

D'estate dovrei andare in letargo. Mi sveglio la mattina con un sonno impensato, mi aggiro per casa con la rapidità di un bradipo, al lavoro arrivo anche più tardi del solito.
Poi faccio pausa e torno in lab con l'occhio pesante, manco avessi bevuto una doppio malto sotto il sole cocente. Forse dipende dal fatto che al bar c'è un cartello con scritto: "Dehor riscaldato"?
Oggi faccio le valigie e da domani lavorerò via web dall'Irlanda. Se poi fa ancora troppo caldo basta cambiare una lettera, e lì di sicuro si sta bene.
Il problema è che mi sento molle pure quando sto nell'acqua fresca della piscina: mi sgonfio, probabilmente ho le ossa di gelato alla crema, che col caldo si sciolgono.
Ieri ero accasciata sul divano senza nemmeno la forza di mangiare... che novità è mai questa?
Oggi alla mezza vado a vedere una casa, chissà se ci arriverò, con sto caldo?
Al massimo telefonate ad avvisate che mi sono trasformata un attimo in una pozzanghera e che, se non evaporo del tutto, mi trovo tra Porta Nuova e il luogo dell'appuntamento.
Bye bye

22 giugno 2006

febbrile ricerca di casa

20 giugno 2006

La casa famiglia

Dietro p.zza Statuto, zona bella, con tanti negozi. Via piccolina, con casette carine.
Si affitta stanza in casa composta da 3 camere, salone, cucina, due bagni.
Citofono: abbaiare di cani. Al plurale.
Salgo senza sapere piano e scala, soltanto seguendo il mio udito.
Entro e mi accolgono due signore e tre cani.
La stanza in affitto è in una casa abitata da una famiglia con cani e figlio in età post puberale.
La stanza è decorata con una tappezzeria con motivo a libreria ottocentesca, dalle sfumature marroni e verde scuro.

La casa perfetta

Ultimo piano con ascensore, tre camere singole abitate da ragezze della mia età, lavoratrici. Salotto, cucina, due bagni. Centralissima: v. XX Settembre, vicino a p.zza Castello.
Inconveniente: due stanze dovrebbero liberarsi, ma probabilmente questo non accadrà mai...

19 giugno 2006

Quando scendi a valle tieni stretti per mano i tuoi sogni

Questo rimane di Alpe Sattal, oltre al male alle gambe: la certezza che i sogni si possono realizzare, se si ha voglia di lottare.
E lottare significa non perdere di vista il proprio obiettivo, nemmeno davanti agli imprevisti.

15 giugno 2006

Ah, i bei tempi andati!

Collegato alla serie "Non ci sono più i giovani di una volta", voglio presentarvi "Non ci sono più i vecchietti di una volta", tratto da una fatto realmente accaduto, questa mattina.
Era l'alba, almeno per La Cla, e quando per La Cla è l'alba, e sta andando al lavoro, non ha importanza che ora sia realmente, perchè è comunque un momentaccio.

Luogo: via stretta, a senso unico, con marciapiedi pedonali su ambo i lati.
Personaggi: vecchietta, cane al guinzaglio, La Cla, bicicletta della Cla.
Azione: La Cla pedala tranquillamente fin quando la stradina si restringe e diventa luogo della scena succitata, davanti a lei, completamente nel centro della stradina, la vecchietta col suo cane dal guinzaglio allungabile. Proprio nel mezzo: lei da un lato, lui dall'altro, e centrale il cordino.
La Cla potrebbe sì cimentarsi in piroettanti salti con la bicicletta, atterrando sulla ruota posteriore, dopo un doppio carpiato sempre in sella, e invece no.
La Cla è banale, soprattutto la mattina all'alba, così suona semplicemente il campanello.
Siccome la vecchietta non sembra udire e la distanza si accorcia, potendo creare un disastro, La Cla urla: "Attenzione! Sta in mezzo alla strada!". Con gentilezza, soltanto per avvertire di spostarsi.
La vecchina indispettita risponde: "E non usa il campanello?"
La Cla ormai di qualche metro davanti alla signora: "L'ho suonato, ma lei non ha sentito!".

Ormai in lontananza sente la vecchia gridare: "Ma chi si credono di essere, questi con la bici?".

Speriamo che sulla prossima vettura che cercherà di evitarla non ci sia un truzzo iracondo, perchè potrebbe scatenarsi una rissa alquanto singolare!

09 giugno 2006

La*Cla, il motorino e il buon cittadino

Era una notte tiepida, d'inizio estate...
La Cla parcheggia la sua macchina davanti alla Lingotto Railway Station, nota due individui. Sa che presto sarà sola, una ragazza sola, e si chiede se i due la importuneranno. Intanto i minuti corrono ed il treno si avvicina. La Cla saluta Ki sui binari, poi saluta il barbone che sta preparando il suo giaciglio di cartoni nel sottopasso.
All'uscita non è più una notte tiepida: il vento fa volare pezzi di carta, foglie. la stazione si è improvvisamente svuotata, La Cla vede ancora i due loschi figuri armeggiare con uno scooter nel piazzale. Anche loro vedono La Cla. Si nascondono.
La Cla si avvia circospetta alla macchina, non sapendo dove siano scomparsi i due, nè che intenzioni abbiano, finchè non si chiude nell'abitacolo. Dallo specchietto retrovisore intravede una faccia: i due nascosti dietro al chioschetto giallo. Aspettano.
Aspetta.
Aspettano.
Telefona alla polizia: quei due vorrebbero tranquillamente portarsi via lo scooter.
La polizia tarda ad arrivare e La Cla è sola in auto, scrutando i due che la scrutano da lontano. Misto di paura ed adrenalina.
Comincia anche a piovere, come nei migliori polizieschi di ogni tempo.
Dopo un po', come gatti che iniziano a fidarsi degli umani, i due escono allo scoperto, vedendo che tanto non si muove nulla e ricominciano ad armeggiare con lo scooter, rompono il cofanetto, staccano il sellino, cercano di metterlo in moto, ma invano. Se ne vanno soltanto col sellino.
La polizia non arriva, La Cla si sta rompendo ed allora esce dal parcheggio, pensando che tanto ormai sia tardi: i due se la saranno filata.
Davanti alla stazione inizia un sospetto movimento di auto, motorini, bici: La Cla si sente assediata. Saranno giovani, ma se sono più di 4 possono iniziare a diventare pericolosi.
Finalmente arriva la polizia, la pioggia scroscia, fa freddo, il cielo è sempre più nero. Chissà se il barbone dorme già?
Congedata dalla polizia che ha fermato due ragazzi, La Cla va a casa, si infila nel pigiama, si lava i denti, ecc ecc e poi va a letto. Dopo ancora un po' suona il telefono, riecheggiando per la casa silenziosa: la polizia deve venire a redigere il verbale, perchè i due hanno confessato e corrispondono alla descrizione fornita dalla Cla.
Arrivano alle 3. Ed iniziano anche a raccontare i fatti loro personali.
"Volete un whisky e ci facciamo una partitina a carte?"
"Magari per questa volta vado a dormire."
Ma non pensiate, le imprese della Cla non possono certo terminare qui!

07 giugno 2006

On the sky

Le nuvole.
Si formano veloci e soffici come lo zucchero filato sui bordi del grosso piatto d'acciaio.
E in un attimo il bastoncino di legno è una nuvola dolce.
E in un attimo la distesa verde scompare alla vista.