09 luglio 2008

Come in un sogno

Era una giornata bigia e piovosa e La Cla passeggiava tra le vie bitorzolute di Cambridge, sentendosi una perfetta studentessa tra studenti (o studentessi, per citare Elio).
Forse non ve l'ho mai detto, ma La Cla crede profondamente nella forza dei sensi: sente quando qualcuno la pensa intensamente, quando è amata o odiata, sente quando qualcosa è andato storto o a buon fine, e difficilmente sbaglia.
Dunque pioveva a dirotto, dopo due settimane di insolito bel tempo su suolo inglese.
La Cla era sconfortata oltremodo, anche perché sapeva di essersi lasciata alle spalle, a Canterbury, un bel paio di stivali di gomma a fiori. Aveva lasciato un pezzo di cuore.
L'acqua le rigava il volto segnato dalla stanchezza, ma forse erano lacrime. La Cla è una persona sentimentale e anche un paio di stivali possono tirare fuori i suoi sogni più nascosti e privati.
Dunque pioveva e La Cla cercava rifugio sotto i portici del centro.
Non c'erano secondi fini nel suo vagare, nel suo soffermar lo sguardo, nel suo attendere uno sprazzo di sole. Ma si sa che il destino non attende che lo si chiami per nome!
Infatti furono loro a chiamarla...