23 novembre 2005

Ce l'ho fatta!

Dopo alcuni mesi di assidui esercizi, sono finalmente riuscita a terminare il gioco di cui al link http://hacked.free-bsd.org/funstuff/flash/bubbels.swf con un punteggio di 97930 score. Non trattasi di volgari "scoregge" (da leggere alla romanesca), nonostante il gioco consista per l'appunto nella distruzione di bolle (e sappiamo bene che le score, quelle italiane, producono bolle talvolta anche redioattive, per cui assimilabili ai colori del succitato gioco), soprattutto se prodotte in ambiente acquoso (ma d'altronde non ci sono ricerche accreditate che dimostrino che non avviene lo stesso in ambiente gassoso, ovvero all'aria aperta!), bensì di punti in lingua ingelse!
Chiunque voglia avventurarsi in questo gioco, che probabilmente condurrà al licenziamento, mi faccia poi sapere se e con quale punteggio riesce a portarlo a termine!

Ditemi voi se questo è un...dialogo! *

Sai di cosa ho bisogno? Ho bisogno di sentirmi dire che mi vuoi bene, che ti manco, che mi pensi sempre!
Non so che dirti...
Sai di cosa ho bisogno? Ho bisogno di sentirmi dire che mi trovi carina, che ti piaccio, che mi apprezzi per quello che sono e per quello che faccio!
Non so che dirti...
Sai di cosa ho bisogno? Ho bisogno di piccole attenzioni, di sapere cosa ti ha fatto innamorare di me, cosa continua a legarti a me!
Non so che dirti...
Questo è quello che ti chiedo di dirmi...
Onestamente non ho capito...
*titolo liberamente ispirato da "Se questo è un uomo" di P. Levi!!

22 novembre 2005

Non mi devo sentire in colpa se mi manchi
attendere ansiosa che venga domani
per scoprire se qualcosa s'è infranto.
Ho visto il banco de fiori questa mattina:
erano colorati. Ho sorriso, per poco.
Mi manchi

18 novembre 2005

Venerdì sera alternativo

Venerdì sera incontro con Giuorge a Novara: treno delle 17.21, partenza da Porta Susa. Faccio il biglietto in pausa pranzo, per recuperare tempo; verso la fine della riunione pomeridiana (prevista entro le 17) continuo a sbirciare sugli orologi da polso dei miei vicini, perchè per arrivare in stazione ci va un po' di tempo. A passo veloce arrivo alle 17.19, oblitero, solo dopo guardo lo schermo che notifica i treni: il regionale 10421 per Domodossola è soppresso causa sciopero regionale dei macchinisti. Ma porc...!!*#@!!
Osservando meglio lo schermo che sì tante cattive novelle reca noto che non è l'unico treno soppresso: mal comune mezzo gaudio!
Sul binario 3 un delirio da capogiro: è l'ora di punta e sembra che tutti i treni non in sciopero questa sera transitino per questo binario!
Mi metto un po' agitata in coda allo sportello:
Io: Buona sera, vorrei sapere quando parte il prossimo treno per Novara
Lei: Eh, non si sa! Purtroppo c'è questo sciopero e i macchinisti decidono se partire dieci minuti prima dell'orario di partenza.
Io: Ma non c'è qualche treno a lunga percorrenza? (oltretutto io avevo obliterato ed immaginavo che il biglietto non mi sarebbe mai stato rimborsato, nemmeno alla luce del presente sciopero)
Lei: No, l'ultimo treno per Novara è partito alle 17.15
Io: (Ma se sono le 17.30 che cazzo me ne frega del treno che è partito prima???) Quindi il prossimo è quello delle 18?
Lei: Se parte sì
Dopo non aver concluso nulla mi compro n. due chupa chupa per addolcirmi un po', uno gusto panna e fragola, uno all'anguria, ed attendo, tra telefonate allarmate a Giuorge, il quale è ingorgato nel traffico e si agita oltremodo per la situazione.
Alle 18 meno pochi minuti il treno per Milano viene annunciato al binario 3, chiamo Giuorge, ma lui non è convinto: come torno a casa se c'è sciopero?
Non lo so proprio, io so che ho voglia di vederlo e che l'amore senza cazzate non ha senso di esistere...ma se il pegno da pagare è la fucilazione in piazza dell'oggetto del mio amore, allora forse non va bene! Cerco il capo treno per sapere qualche notizia in più su questo sciopero, intanto ho il cuore a pezzi, e le lacrime sgorgano già copiose dai miei occhi.
Io: Mi scusi, vorrei sapere qualcosa in più su questo sciopero
Lei: E' uno sciopero regionale dei macchinisti
Io: Senta, io sto andando a Novara e poi dovrei tornare indietro, mi sa dire se i treni ci sono?
Lei: Non so nulla!
Io: Ma se è regionale un treno che arriva da Milano dovrebbe esserci
Lei: Dipende se i macchinisti sono nostri. Questo ad esempio è piemontese ma è partito lo stesso, non si sa proprio. E d'altronde se chiedo ad un macchinista se aderisce allo sciopero, lui mi risponde di farmi i fatti miei!
Sono tristissima, gli occhi lucidi, Giorgino che si arrabbia, il chupa chupa non serve a nulla! Scopriamo a breve che l'ultimo treno garantito in caso di sciopero in partenza da Novara è quello delle 19.58, contando che l'arrivo del mio è previsto per le 19 direi che è una bella soluzione!
Quanto meno apprezzo che la capo treno abbia il buon gusto di non controllare i biglietti dei poveri viaggiatori di quel treno non soggetto a sciopero.
L'arrivo a Novara è deprimente: io che sono sull'ultima carrozza, devo percorrere il binario che sembra lunghissimo, Giuorge che mi chiama nel frattempo. Stacco. L'incontro porta nuove lacrime, che tristezza, che tensione!!
Certo, questo fugace incontro nella stazione di Novara sarà da ricordare nei secoli!
Alla fine il treno parte anche con 10 min di ritardo, per via di un falso morto e dei volontari CRI che lo cercano proprio sul mio trenino per Torino.
Un incontro fugace, una sveltina, come si suol dire, ma senza sesso, sebbene non priva di gioie!
Ma adesso quanto si dovrà aspettare per il prossimo incontro?

17 novembre 2005

Sono triste, perchè ho come la sensazione che molto spesso la mia ecmicrania si scateni dopo le discussioni con mamma...

16 novembre 2005

Questa mattina

Questa mattina ho visto: il portoncino di casa completamente foderato di fogli di giornale (e per la cronaca tra 20 anni un italiano su tre sarà obeso!); un uomo che camminava con una serratura in mano, con tanto di chiave infilata dentro; Miki e Cinzia che tornavano da scuola; una scritta minacciosa sotto il ponte di Corso Dante, "Ci serve il vostro usato!"
Questa mattina non ho visto: la macchina di Nik sotto casa; la portinaia del numero 78 che lucidava la maniglia del portone; le signore che fanno jogging nell'area pedonale della Crocetta.
Questa mattina ho capito che: se qualcuno fa cazzate in macchina quasi sempre è perchè sta parlando al cellulare!

15 novembre 2005

Appello!

A TUTTI I NON CICLISTI: levatevi dalle piste ciclabili!!!

14 novembre 2005

Anonimato

Dev'essere destino, comunque, quello di rimanere nell'anonimato, infatti lo si era già notato quando vinsi il Premio Grinzane Cavour per la tesi di Laurea su Pavese. Il mio nome sul sito del Premio non compare affatto, nemmeno per sbaglio una foto. Per forza, mica mi ritengo degna di figurare accanto a Bevilacqua!!

In piscina come in mezzo al traffico

Il presente post è da leggersi con tono di acida ironia, tipico della sottoscritta, che io tengo a definire più propriamente come sarcasmo e del quale vado particolarmente fiera!
Si pensa che chi va in piscina a nuotare voglia rilassarsi, soprattutto se l'orario è di sera, dopo il lavoro. In vece c'è immancabilmente un omone enorme con la sua cuffia multicolor rosa-verde-gialla, che sempre mi ritrovo in corsia (nonostante la piscina abbia due vasche con circa 10 corsie l'una) e che immancabilmente sembra debba correre, perchè è in ritardo per chissà quale appuntamento. Sono sicura che se avesse un clacson lo suonerebbe fastidiosamente! Invece si limita a superare, creando una corsia di sorpasso inesistente, e per altro fa anche questo in modo fastidioso, regalando manate a tutti quelli che incontra sulla sua via, sollevando metri cubi d'acqua, senza il minimo rispetto per gli altri utenti della vasca. E poi ha la pinzetta al naso, cosa che mi urta ulteriormente!
Ma che fretta hai? Che fretta hai omone dalla cuffia multicolor? Dimmelo! E se per caso tu sei un super figo e devi fare le tue 100 vasche stile+100 vasche dorso+100 vasche rana per iniziare a rilassarti un poco, sappi che c'è chi ha bisogno di molto meno, ovvero di un po' di tranquillità almeno in quell'ora che passa a sguazzare beatamente in piscina! Sappi che io non ti considero un super figo, al massimo un super cafone e penso che tu possa essere una di quelle persone alle quali indirizzo i miei insulti quando sono costretta a guidare in mezzo al traffico! Anzi, d'ora in avanti penso proprio che ogni volta che incontrerò qualche incivile al volante me lo vorrò immaginare con la cuffia in testa e la pinzetta al naso, per sentirmi maggiormente soddisfatta quando dovrò dirgli che è un povero piciu!!
Sentiti ringraziamenti al mio ispiratore.

Non capisco perchè il mio blog non sia accessibile da una ricerca su google...o io sono sfigata, oppure un po' impedita. E lo so che normalmente verrebbe da dire che la seconda ipotesi è quella corretta, ma...ma che ne so? Accetto tutto

13 novembre 2005

Stato di necessità

Saltami addosso dottore coraggio
divorami straziami studiami a fondo
pronto soccorso nessun imbarazzo tu saltami addosso
non aspetto altro
Certo che Carmen Consoli la sa sempre lunga! Grazie Carmen!!

09 novembre 2005

Pensieri irreali

Sono andato qualche volta a sentire le sue lezioni al Caffè Parigi, non ci capivo molto, ma era bello vedere il suo volto come trasfigurato, tutto intento nelle parole che diceva, nelle verità in cui così fermamente credeva.
Per un periodo ho finto di abitare vicino a casa sua, conoscevo i suoi orari e tutte le mattine mi facevo trovare alla fermata del pullman con lo zaino in spalla, una sigaretta accesa per sdrammatizzare, per far finta di sentirmi a mio agio. La scortavo fino all'università, più che altro ascoltavo i suoi racconti e ascoltavo anche i suoi silenzi, così carichi di chissà quali pensieri. Non dava mai l'impressione di essere sempre un gradino sopra gli altri, ma lo era, definitivamente.
Io non le ho mai detto nulla di me, mi sentivo, e mi faceva sentire, come una presenza consueta, quasi trasparente, eppure fondamentale. Mi piace credere che mi considerasse uno dei suoi discepoli, tanto presi dalla letteratura. Invece io di letteratura non sapevo proprio nulla, lei aveva 40 anni, per quanto non li dimostrasse affatto, insegnava all'università; io poco meno di 20, frequentavo il liceo con scarsi risultati, soprattutto in italiano, e la cosa buffa è che in quel lungo anno di frequentazione io non sia mai riuscito veramente, nonostante la forte ammirazione che provavo per lei, ad interessarmi a ciò che, in fondo, la rendeva una persona così affascinante.
La conobbi una mattina, sedevo al bar della stazione, avevo un'aria affranta e il posacenere sul tavolino a cui ero seduto traboccava di sigarette. Quella mattina avevo tagliato, dovevo assolutamente preparare l'interrogazione di letteratura italiana per il giorno seguente, pena il rischio di essere ammesso con una grave insufficienza alla maturità. Il bar non era affatto pieno, a quanto mi ricordi, ma lei mi si avvicinò, fresca come se fosse già nel pieno della sua giornata alle 8.30 del mattino, "E' libero?", chiese e si sedette senza aspettare una risposta.
Io spostai il posacenere, farfugliando qualche parola tra scuse e consensi, e senza nemmeno guardarla in faccia mi ributtai tra le pagine del libro, bevendo quel caffè americano ormai freddo a metà. Mi sono sempre chiesto perchè, per quanto riguarda la letteratura, nel corso degli anni scolastici i libri diventino sempre più spessi, invece che ridimensionarsi e l'antologia di quinta era un vero mattone, sia morale che fisico.
"Sto tenendo degli incontri al caffè parigi sulla letteratura del novecento, magari ti possono interessare", disse avvicinandosi il posacenere, e si mise ad osservarmi. Io ero imbarazzato, ancora di più quando notai che era proprio una bella donna e che non aveva la fede al dito; quell'anno la primavera era molto calda, e lei indossava una camicetta leggera e scollata; io ero nel pieno della mia adolescenza ormonale e, oltretutto, ero anche decisamente imbranato in tutto quello che riguardava la sfera "donne". Il mio sguardo passava incontrollabilmente dalla scollatura alle labbra delicate che accoglievano la sigaretta come una bacio atteso a lungo; non avevo il coraggio di guardarla negli occhi.

07 novembre 2005

Meglio la bicicletta!

Giuseppe Silvestri, 42 anni, manovale è stato freddato davanti ad un ristorante alla Magliana dopo una rissa a colpi di spranghe.
Roma, 6 nov - Un uomo è stato ucciso la scorsa notte a Roma, davanti ad un ristorante in via della Magliana. La vittima è Giuseppe Silvestri, 42 anni, manovale incensurato. L'omicidio sarebbe scattato, secondo le prime ricostruzioni degli investigatori, dopo una lite per una banale questione di parcheggio davanti al locale. Dopo meno di 24 ore di indagini gli investigatori della sezione omicidi della Squadra Mobile romana hanno fermato due fratelli di 33 e 26 anni, accusati di concorso in omicidio volontario. Un'altra persona e' ancora ricercata dalla polizia perche' coinvolta nel delitto.Secondo la ricostruzione della polizia Silvestri avrebbe avuto un primo litigio intorno alle 22 con gli occupanti di un'auto per motivi di parcheggio davanti al locale. Per calmare gli animi sarebbe intervenuta sul posto anche una volante. I malviventim, però, non avrebbero gradito lo sgarbo e dopo aver chiamato 'rinforzi' sarebbero tornati dopo un paio d'ore davanti al ristorante ad attendere e 'punire' Silvestri, che si trovava a cena per festeggiare il compleanno della moglie.Ne e' nata prima una violenta discussione e quindi una rissa alla quale hanno partecipato anche altre persone con corpi contundenti, come ''bloccapedali'' e spranghe di ferro. Ad un certo punto gli occupanti di una delle due auto degli aggressori hanno investito la vittima procurandogli la frattura di una gamba. Subito dopo uno di questi ultimi ha esploso un colpo di pistola contro Silvestri colpendolo ad un fianco. L'uomo e' morto poco dopo mentre piu' tardi la polizia ha trovato le due auto, una sul Grande raccordo anulare e l'altra nella zona di Casal Lumbroso. Dalla scorsa notte gli agenti della sezione Omicidi della Squadra mobile stanno ascoltando numerosi testimoni e anche alcune persone che sono state coinvolte nella rissa. La Polizia scientifica, invece, ha svolto una serie di rilievi sulle due auto, due Volkswagen Golf grigie, ritrovate con i finestrini infranti e quella sul G.R.A., anche con tracce di sangue.

05 novembre 2005

Tav o non Tav?

Per favore, leggete questo documento fino in fondo. Non vi chiedo che pochi minuti del vostro tempo.Scrivo queste poche (spero) righe con l'unica intenzione di portare a conoscenza una situazione che la maggior parte dei media cerca di tener nascosta.Da diversi anni è in corso in ValSusa una manovra di resistenza organizzata contro la linea ad alta velocità ferroviaria Torino-Lione (TAV).Quello che fanno credere i media è che gli oppositori siano pochi e comunque motivati solamente dal fatto che “gli passa il treno sotto casa”. Nella manifestazione di giugno c'erano 30000 persone (in tutta la Val Susa ci sono 50000 abitanti).Non posso di certo smentire questa motivazione, ma in realtà i motivi veri (che vengono metodicamente nascosti dai media) sono ben altri:
La tratta Torino-Lione è completamente inutile: nella Val Susa esiste già una linea ferroviaria sottoutilizzata, in grado di reggere il traffico richiesto (considerando i tassi di crescita) almeno fino al 2050.
La linea in costruzione è esclusivamente merci, non si avrebbe alcun vantaggio in termini di tempo per la percorrenza da Torino a Lione. I treni passeggeri comunque continuerebbero a transitare nella linea storica con i tempi di percorrenza attuali.
Nel tratto montano (e quindi da Torino alla Francia), comunque non sarebbe una tratta ad alta velocità perchè la conformazione del terreno montano non la rende possibile.
L'amianto sotto al Musinè c'e' veramente (è già ampiamente dimostrato), e nei progetti non c'è il minimo accenno ad un piano di messa in sicurezza dell'amianto estratto (è previsto semplicemente uno stoccaggio in valle a cielo libero), che con i frequenti venti della ValSusa verrebbe distribuito e respirato in tutta la cintura ovest di Torino ed in Torino stessa. Le malattie causate dalla respirazione di anche solo 1 fibra di amianto vengono diagnosticate 15 anni dopo l'inalazione. Dal momento della diagnosi la mortalità è del 100%, ed il tempo di vita medio è di 9 mesi.
Il corridoio 5 (tratta Lisbona-Kiev) di cui questa tratta sarebbe parte fondamentale non esiste: da Trieste verso est l'opera è bloccata in tutti i suoi aspetti.
Finanziariamente è un disastro annunciato: perchè vada in attivo, nella tratta dovrebbe passare un treno merci ogni 3 minuti, 24 ore al giorno. Per questo motivo, al momento nessun privato si è impegnato finanziariamente, banche e fondazioni comprese. La tratta è costosissima, ed i soldi non ci sono: è notizia recente che nella finanziaria di questi giorni sono stati tagliati quasi tutti i fondi per le grandi opere. Gli unici soldi su cui si regge l'opera sono i finanziamenti europei.
Se dovessi elencare tutte le implicazioni legali del ministro Lunardi (mi spiace, ma non riesco proprio a dare dell'onorevole ad una persona del genere) questo documento diverrebbe troppo lungo. Dico solo che l'appalto per la costruzione del tunnel di 52Km (7,5 miliardi di euro) è stato vinto da una ditta francese che l'ha subbappaltato alla francese RockSoil, di proprietà della moglie. Forse ora è più chiaro e motivato perchè nelle proteste dei ValSusini sono presenti sempre, in prima fila, tutti i sindaci e le istituzioni di tutti i paesi della Valle, indipendentemente dal partito politico di appartenenza.Il CIPE, incaricato di distribuire i fondi italiani, ha già eliminato la tratta Torino-Lione dalle opere da finanziare dallo stato italiano (nonostante quanto riferito dai media). L'unico obiettivo di chi il TAV lo vuole fare è quello di agganciare la pioggia di finanziamenti europei per le grandi opere; per far questo, devono entro fine anno poter dire che i lavori sono iniziati.Lunedì 1 novembre ho partecipato al blocco dei lavori a Mompantero: in 500 persone (saremmo stati molti di più, ma alla maggior parte delle persone è stato impedito di raggiungere i luoghi della protesta, militarizzando Susa) abbiamo bloccato senza alcuna violenza per un giorno intero 1200 demotivati esponenti delle forze dell'ordine. La notizia che i siti siano poi stati presi in possesso dalle forze dell'ordine in nottata (quando non c'era più nessuno ad opporsi e verificare) sembrerebbe falsa, alcune persone hanno verificato il giorno successivo che i siti erano ancora sgombri.La questione NoTAV non è una questione di sinistra o destra: l'opposizione è trasversale, ed ogni persona di buon senso che sia informata sul problema non ha difficoltà a capire le nostre ragioni. Il problema è che la voce dei NoTav ciene puntualmente soffocata dai media, per la grande quantità dei finanziamenti europei in gioco. Personalmente penso che anche i più accesi interessati questo lo sappiano benissimo, e dell'opera non gli importi proprio nulla. L'unica loro preoccupazione è farsi rigirare nelle loro casse i soldoni europei.Non chiedo a chi legge questo messaggio di crederci ciecamente, ovviamente può essere inteso come propaganda di parte, ma di informarsi anche dal altre fonti indipendenti. Purtroppo il quotidiano La Stampa ed il telegiornale regionale di Rai 3 sono le fonti di informazione che si sono rivelati più corrotti e di parte, non solo nei commenti alle notizie ma anche nel continuo riportare notizie false.Qualche anno fa è venuta una troupe di Report diversi giorni in valle a fare un servizio sul problema. Risultato: il servizio non è mai andato in onda ed il giornalista è stato quasi licenziato.Il mio intento non è solo di convincervi sulle nostre ragioni, ma prevalentemente di informarvi. Se credete che le informazioni di questo messaggio siano false, vi invito a verificarle. Penso che poi la convinzione venga da sola.Vi prego di inoltrare questo documento al maggior numero di persone possibile.Un normale cittadino che crede ancora nella democrazia.
Non so cosa sia vero o no, questa lettera mi convince, anche perchè si sa che spesso l'idea di ottenere dei soldi spinge ad azioni moralmente poco elevate! Comunque, come sempre, l'informazione su larga scala è il miglior mezzo per conoscere la realtà...

02 novembre 2005

Gita al Lago Azzurro

Durante il ponte dei santi appena concluso sono stata in montagna con Giuorge: siccome il tempo era bello e le persone particolarmente attive, nel pomeriggio di domenica abbiamo deciso, nonostante il lauto pranzo e la troppo breve ronfata digestiva, di fare una gitarella al Lago Azzurro. Partiamo belli convinti, zainetto in spalla, pizzoccheri sullo stomaco, direzione Motta, siamo in Val Chiavenna.
Scesi dalla macchina, temperatura non sopra i 10 gradi, vediamo passare disinvolta una mamma in canottierina, beata lei! Noi ci chiudiamo la giacca e partiamo! Sono belle le montagne da quelle parti, e da brava piemontese, con gli occhi pieni delle nostre Alpi, non me l'aspettavo di certo...peccato che uno spettacolo agghiacciante mi si presenti alla vista, mentre ancora sono del tutto ignara di ciò che accadrà non troppo tempo dopo!
Alzando lo sguardo verso la cima delle piste da sci, ora ancora del tutto prive di neve, passa non del tutto inosservata un'imponente statua completamente dorata della Madonna. Capisco la devozione, ma dire che stona (esattamente come gli impianti sciistici tra le dolci curve delle montagne, non lo metto in dubbio, ma a questo siamo, nel bene e nel male, più abituati!) non rende il giusto merito alla sacra visione!!
Pace e amen, si parte comunque, non possiamo certo rimanere ammutoliti come Bernadette davanti alla Signora che ci sovrasta!
E così, tra fiati lunghi e fiati corti, tra disperazioni e lamenti per l'ingiustificata fatica (sarà colpa dei pizzoccheri? Io dico che, insieme alla bagna caoda della sera prima, hanno fatto la loro parte), ci inerpichiamo tra le piste da sci, e non importa che ci sia una bella mulattiera che porta praticamente alla nostra destinazione, perchè noi siamo forti ed atletici e ci sentiamo agili come stambecchi tra le rocce!
Il lago non è visibile, si cammina senza mai giungere alla meta, ma finalmente ci avviciniamo, ci avviciniamo, ci avviciniamo...oi, ma il lago dov'è?
Eccolo, è quello!
Sì, ma non c'è acqua...
Ecco conclusa la gita al Lago Azzurro in quel di Motta, in Val Chiavenna.
Mi sento in dovere di aggiungere questa postilla: da fonti più che attendibili il lago era anche provvisto di acqua nel mese di luglio, notoriamente caldo ed afoso, mentre a fine ottobre non c'era nemmeno una pozza, anzi, nemmeno una goccia nel centro del suo bacino! Ciò non toglie che sarebbe stato proprio un bello spettacolo, circondato da alberi, in una bella posizione, ma, ahimè, non tutte le ciambelle escono col buco, si sa!