23 giugno 2006

Letargia estiva

D'estate dovrei andare in letargo. Mi sveglio la mattina con un sonno impensato, mi aggiro per casa con la rapidità di un bradipo, al lavoro arrivo anche più tardi del solito.
Poi faccio pausa e torno in lab con l'occhio pesante, manco avessi bevuto una doppio malto sotto il sole cocente. Forse dipende dal fatto che al bar c'è un cartello con scritto: "Dehor riscaldato"?
Oggi faccio le valigie e da domani lavorerò via web dall'Irlanda. Se poi fa ancora troppo caldo basta cambiare una lettera, e lì di sicuro si sta bene.
Il problema è che mi sento molle pure quando sto nell'acqua fresca della piscina: mi sgonfio, probabilmente ho le ossa di gelato alla crema, che col caldo si sciolgono.
Ieri ero accasciata sul divano senza nemmeno la forza di mangiare... che novità è mai questa?
Oggi alla mezza vado a vedere una casa, chissà se ci arriverò, con sto caldo?
Al massimo telefonate ad avvisate che mi sono trasformata un attimo in una pozzanghera e che, se non evaporo del tutto, mi trovo tra Porta Nuova e il luogo dell'appuntamento.
Bye bye