Cogito interrupto
La Cla passeggiava tra le vie bitorzolute del Quadrilatero, vagava tra le nebbie basse che avvolgono l'inverno torinese, pensando e ripensando alla propria vita passata, presente e futura. Si faceva strada tra il silenzio di una fredda domenica deserta, di notte, e il rumore dei ricordi, che, quasi come un radar, si riaffacciavano alla sua mente stanca.
E proprio come un radar ad ultrasuoni, il naso della Cla si ritrovò ad un momento incollato ad una vetrina scura, senza illuminazioni:
"C'era un cartello giallo, con una scritta nera, diceva..."
"Il locale resterà chiuso dal 24 dicembre a...data non specificata".
C'è da sentirsi in colpa?
E proprio come un radar ad ultrasuoni, il naso della Cla si ritrovò ad un momento incollato ad una vetrina scura, senza illuminazioni:
"C'era un cartello giallo, con una scritta nera, diceva..."
"Il locale resterà chiuso dal 24 dicembre a...data non specificata".
C'è da sentirsi in colpa?