23 maggio 2006

Tra ignoranza e potere

L'ignoranza e il potere, assieme, producono la miscela mortale per eccellenza.
Metti qualcosa, qualsiasi cosa, nelle mani di un ignorante e stai sicuro che, se non si tratta di una persona umile, distruggerà tutto in men che non si dica.
I re di un tempo avevano i consiglieri, i ciambellani, i datori di lavoro di oggi hanno soltanto i soldi e la loro presunta posizione sul podio, e credono che bastino a renderli saggi.

C'è bisogno di pazienza, ma come può il mio animo di fuoco fare silenzio, chiamare in soccorso la diplomazia e spegnersi da sè, se gli occhi devono leggere, le orecchie sentire, le mani toccare che essere l'ultima ruota del carro è la condizione umana più indegna?

Non sarò mai un "capo", nonostante la mia maestra dicesse che sono un leader e la mia amica d'infanzia sostenga che ho un carattere forte. Non lo sarò perchè non ho i soldi, nè smanie di potere, nè abilità nell'inganno o nell'impormi sulla strada della scalata sociale. Ma se lo dovessi diventare cercherò di tenere le orecchie aperte ai consigli, anche di chi sta "sotto" di me.

Perchè un'ora di lavoro del grande capo vale esattamente come un'ora di lavoro del più giovane degli operai. (O forse più)