13 marzo 2006

Il Papiro di Artemidoro

Ovvero: dell'installazione a Palazzo Bricherasio e dell'arte in generale


Se nel XXI secolo mettiamo in mostra briciole di papiro, mummie e pestelli da scriba dei primi secoli a.C., tra una trentina di secoli che mostre si faranno?
Senza dubbio ci sarà una teca destinata ai bigliettini passati sottobanco contenenti soluzioni a compiti di matematica, o letterine d'amore non confessato, o caricature di professori. Magari una forchetta di plastica priva di due rebbi avrà un piedistallo nel bel mezzo di una sala tutta dedicata a lei e alla sua storia. Chissà, ci saranno i cappellini cinesi con ventilatore integrato catalogati in serie e sicuramente anche un floppy disk avrà il suo posto d'onore.
Certo non saranno mostre originali ed interessanti come quelle archeologiche, visto che l'attuale arte contemporanea prevede già di mettere in mostra i bidoncini in cartone del detersivo, piuttosto che abiti smessi ridotti a stracci e sedie in legno a testa in giù.
No, nel futuro non potranno essere originali, e questo è un peccato.
Però è probabile, vista l'attuale tendenza alla specializzazione, che nasceranno università specifiche sui costumi di questi decenni a cavallo tra il 1900 e il 2000: magari ci sarà una laurea in Ingegneria dei Mezzi di Comunicazione Antichi, o in Scienze dell'Arte delle Materie derivate dal Petrolio.

Una curiosità però c'è, e sicuramente rimarrà inalterata anche in futuro: come la maggior parte dei reperti che ci giungono dall'antichità sono stati trovati nei rifiuti, così faranno i futuri archeologi con ciò che riguarda la nostra contemporaneità. E con grande fortuna, dato che quasi tutto ciò che usiamo noi non è biodegradabile!

Nota: la mostra sul Papiro di Artemidoro è molto interessante. Un accenno particolare va fatto al filmino altamente didattico e teatrale della sala in cui è esposta la mummia! Però mi sorge un dubbio: se i papiri, anche i più preziosi, per lo meno ai nostri occhi, venivano usati per risuolare le scarpe delle mummie, per cosa sarà usata la carta dei nostri libri? Siccome ne ho terrore, quasi quasi smetto di leggere e soprattutto di scrivere...