10 marzo 2006

Quando saremo veramente Europa

Ovvero: ode al suonatore di violino

Sentirò che Torino è veramente europea quando ci saranno i musicisti sotto i portici, nelle piazze, nei parchi.
Sentirò che Torino è come Parigi, come Danzica, come Colonia o Copenhagen quando non soltanto bambini zingari suoneranno la loro fisarmonica per sopravvivere, ma quando studenti del conservatorio si eserciteranno, dilettando e commovendo i passanti. Quando dei giovani si pagheranno le vacanze in giro per l'Italia suonando la chitarra, il sax, l'arpa, nel quadro barocco dei portici torinesi, sotto la Mole, con le colline verdi come sfondo.

E ringrazio il vecchio suonatore di violino che tutti i mercoledì, seduto su un cubetto di cemento in V. Roma, mi saluta con il suo "buona sera biciclista!" e suona, e suona. Il vecchio suonatore di violino che trovi nei locali a farti la serenata, lui che se gli dai un euro te ne chiede due, lui che ti fa un sorriso sempre.

Quest'aria fresca e primaverile che soffia da ieri mi fa venire in mente davvero la romantica Parigi, lo sguardo del suonatore di viola con gli occhiali, il sorriso compiacente. Mi ricorda le sorelline bionde nella piazza di Cracovia, col violino; i suonatori di tromba che ho visto durante le settimane olimpiche alla stazione.

Suona, Torino, suona con passione, se vuoi diventare Europa!