13 novembre 2006

Roccasella

Scalare una montagna, salire su per i dirupi a picco, con le gambe che ti fanno male, con lo zaino che pesa, la sete che secca la gola ed un panorama stupendo là sotto.
Scalare una montagna e credere di non poter arrivare in cima, credere che sia troppo distante, che i piedi non ce la faranno a mettere ancora un passo dietro l'altro, fino alla vetta.
E poi arrivare e sentire il vento che brucia le labbra, il sole che scalda impercettibilmente: vedere le valli e le montagne, vedere tutto quello che c'è, lì sotto, lontano e capire che si può arrivare, sempre, alla cima, anche se hai fame e sete, anche se la testa sembra scoppiare e i muscoli negarsi.
Chiunque può godere del panorama, chiunque può fare fatica, sia un'anziana di 75 anni col fazzoletto in testa, o un bimbo di 10 con gli occhiali rotondi, sia la famiglia allenata, o una ragazza che per la prima volta, zaino sulle spalle doloranti, si arrampica così in alto.
E quel che rimane è un canto, è l'allegria di chi ha faticato assieme per raggiungere una vetta, è la felicità di averci provato, di aver messo tutte le proprie energie per farcela.
E' avercela fatta!

1 Comments:

  • At 22:07, Anonymous Anonimo said…

    Sono soddisfazioni, eh.
    E poi, che bel panorama!

     

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